giovedì 1 settembre 2016

Nessuno sarà lasciato solo

Nel desolante panorama dell'ipocrisia italica che dà il meglio di sè dopo le catastrofi (naturali ed innaturali) spicca sulle macerie post terremoto di Amatrice, come un mantra lacerante, la frase "nessuno sarà lasciato solo".

Cosa significhi chiaramente questa frase non lo sa nessuno con precisione, ma chi può, dall'alto della propria carica politica ed istituzionale, la tira fuori senza ritegno: e, a seguire, il corteo dei cortigiani politici a riempirsi la bocca con questa frase.

Chi ha perso la casa, la propria attività commerciale ed economica e chi soprattutto ha perso familiari, parenti o amici ora si sente dire queste parole che, conoscendo il costume italico, sembra quasi una minaccia. Infatti il problema è: i terremotati chi realmente si troveranno a fianco nella ricostruzione? Verranno fuori i soliti approfittatori delle catastrofi, gli speculatori, i magnaccia della politica? In tal caso: meglio soli che male accompagnati?

E poi: adesso che i paesi sono venuti giù come castelli di carte, mi vieni a dire che "non mi lascerai solo?". La cosa sembra drammaticamente ironica soprattutto se si pensa a quegli edifici che avrebbero dovuto garantire un minimo di sicurezza e sono crollati: e adesso non mi lasci solo?

Il fatto è che se quelle case, se quegli edifici pubblici, sono crollati è perchè io ero già rimasto solo. Io ero già solo da tempo, da tanto, da tantissimo tempo, ben prima che il terremoto abbattesse interi paesi. In Italia siamo sempre lasciati soli, in qualsiasi occasione ne situazione. Il terremoto non ha fatto altro, come in casi simili, che evidenziare la nostra solitudine. Siamo soli di fronte agli speculatori, alla corruzione, alle mazzette, al "chissenefrega", "figurati: chi vuoi che lo scopre..", "vabbenelostesso", ecc... Il malcostume generale è tale e condiviso da pressochè tutti perchè ognuno può fare più o meno come gli pare semplicemente perchè siamo lasciati soli, a noi stessi, senza regole, senza criteri. La certezza del diritto significa proprio questo: non sei solo. Ed in Italia non c'è alcuna certezza del diritto.

Lo stato di abbandono degli ospedali, delle scuole, dei mezzi pubblici, delle periferie, dei borghi di provincia, delle ex aree industriali ed artigiane, la violenza sulle donne, la disoccupazione, intere aree del Paese consegnate alla criminalità organizzata, l'arroganza della burocrazia, la corruzione senza freni, ecc... sono il segno evidente e tangibile che tutti noi (salvo i soliti privilegiati che non sono minimamente sfiorati da tutto questo) siamo quotidianamente lasciati soli. 

E tu mi vieni a dire che, siccome c'è stato il terremoto, nessuno sarà lasciato solo? E proprio tu che parli dall'alto dei tuoi privilegi istituzionali (a te la casa non cadrà mai in testa) dov'eri prima? Ti fai avanti adesso che ci sono le casse da morto? E quante altre disgrazie e catastrofi dovremmo aspettare per sentirci dire, come premio di consolazione, che non saremo lasciati soli?



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